Aeroporto “G.B. Pastine” di Roma-Ciampino

Ultima modifica 9 marzo 2021

L’aeroporto di Roma-Ciampino, intitolato a Giovan Battista Pastine, è un impianto situato a sud-est di Roma, a poca distanza dal Grande Raccordo Anulare. L’aeroporto è di tipologia mista (militare aperto al traffico civile) ed è gestito, per la parte commerciale, dalla Società Aeroporti di Roma (AdR), (insieme con l’Aeroporto intercontinentale Leonardo da Vinci di Fiumicino, con il quale forma il sistema aeroportuale di Roma Capitale) mentre per la parte Militare dall’Aeronautica Militare Italiana. L’aeroporto è inoltre main base della flotta di velivoli anti-incendio CL-415 della Protezione Civile Nazionale.

Anche se lo sviluppo di Ciampino è avvenuto ed avviene tuttora grazie alla terza stazione ferroviaria del Lazio, il nome di Ciampino è spesso associato all’Aeroporto “G.B. Pastine” che nel corso del tempo è divenuto uno scalo sempre più importante e trafficato sia per il trasporto merci sia per il trasporto passeggeri. A dispetto di come viene comunemente chiamato (Aeroporto di Ciampino), esso è comunque situato territorialmente per i 3/4 nel Comune di Roma e vi si accede dalla via Appia. La parte situata nel comune di Ciampino è quella militare, dove trovano la sede il 31º stormo dell’Aeronautica Militare e l’8º reparto, che hanno dato e danno tuttora lavoro a molte famiglie stabilitesi definitivamente a Ciampino.

La vicinanza con Roma stessa lo ha sotto questo punto di vista enormemente aiutato nel suo sviluppo, da molti infatti è stato considerato, in passato, il “vero” aeroporto di Roma. L’aeroporto di Roma-Ciampino nacque come aeroscalo (dedito ai voli dei Dirigibili) nel 1916, per poi divenire aeroporto militare aperto al traffico civile negli anni ’30 e, dalla costruzione dell’aeroporto di Fiumicino inaugurato nel 1961, è stato per decenni una base militare, scalo preferito in termini di sicurezza per la maggior parte dei capi di stato e personalità in visita a Roma e in Italia, con un volume di traffico aereo comunque ridotto, mai superiore ai 15.000 movimenti aerei annui.

Dopo decenni di ottima convivenza con il territorio limitrofo, dal 2001, con l’avvento dei vettori low-cost, il volume di traffico è più che quintuplicato senza che l’aumento del traffico sia stato sottoposto alla necessaria V.I.A. (Valutazione di Impatto Ambientale). Nel 2002 viene siglato un protocollo di intesa propedeutico allo smantellamento, che veniva prospettato come imminente dal Ministero della Difesa, della parte Militare dell’Aeroporto. Tale atto prevedeva l’aumento dei voli commerciali, in sostituzione di un pari volume dell’allora traffico militare, dietro l’aumento dei livelli di confort ambientale, che – a norma di legge – prevedeva l’avvio di uno studio di Impatto Ambientale da parte dell’ente gestore. Nonostante tale accordo, Enac ed Adr consentono un aumento del numero di voli ben maggiore di quanto previsto (fino a 5 volte tanto) senza effettuare l’obbligatoria Valutazione di Impatto Ambientale, né garantendo alcuna tutela dell’ambiente e del territorio circostante.

L’Amministrazione comunale di Ciampino (in particolare le giunte guidate dal Sindaco Walter Perandini) ha iniziato, nell’agosto del 2003, a richiedere formalmente il blocco dell’aumento dei voli low-cost e l’avvio di una Valutazione di Impatto Ambientale che stabilisse la reale capacità dello scalo. Dopo anni di battaglie senza che alcun ente predisposto desse un cenno di risposta, a margine del Consiglio Comunale aperto convocato in data 6 giugno 2005 si costituisce il “Comitato per la Riduzione dell’impatto ambientale” del quale fanno parte cittadini di Ciampino, Marino e del X Municipio di Roma.
Inizia a fine 2005 una lunga fase di tavoli di concertazione a cui partecipano tutti gli enti preposti e nel 2007 il Ministro dei Trasporti decide per la riduzione del traffico aereo commerciale a Ciampino, ma il Consiglio di Stato boccia l’ordinanza Enac. Lo stesso Consiglio di Stato, nell’aprile del 2008, sancisce invece la nuova attuazione della riduzione dei movimenti aerei commerciali, che ora sono consentiti nella soglia massima di 100 al giorno, anziché 138 come nel 2007. A dicembre 2007 viene annunciata l’apertura al traffico civile entro tre anni dell’aeroporto di Viterbo, sul quale dovrebbero essere delocalizzati definitivamente tutti i voli low-cost oggi operanti a Ciampino; tuttavia ad oggi non è ancora iniziata la fase operativa dell’ampliamento dello scalo viterbese. Nel frattempo, la Regione Lazio attiva nel gennaio del 2008 il Cristal (Centro Regionale Infrastrutture Sistemi Trasporto Aereo) ovvero un sistema di monitoraggio dell’inquinamento acustico degli aeroporti del Lazio; con questo sistema, si inizia a monitorare scientificamente gli effetti dell’aumento senza V.I.A. dei voli su Ciampino.

I risultati dell’attività di Cristal relativi allo scalo di Ciampino – diffusi il 27 marzo 2009 nella sala consiliare – evidenziano livelli preoccupanti di inquinamento acustico, durante il giorno e la notte. Questi dati misurano il clima acustico, ossia tutte le pressioni sul territorio. Lo specifico contributo del traffico aereo risulta evidente, ed è stato valutato attraverso misure effettuate durante i periodi stabiliti dalla legge (tre settimane di maggior traffico in determinate date) e dalla correlazione con le tracce radar. È stato certificato, quindi, che il numero massimo di movimenti aerei giornalieri compatibili con la tutela della salute dei cittadini è di 60 giornalieri, a fronte dei 162 medi attuali.

Il 22 gennaio 2009, la compagnia aerea Ryanair si è appellata alla Regione Lazio affinché – a dire della compagnia irlandese – valutasse i risultati di un altro ipotetico rapporto sul rumore condotto sull’aeroporto, studio che confermerebbe l’assenza di problemi legati al rumore per la regione circostante. In realtà, la commissione aeroportuale, condotta da Enac, si è chiusa senza l’approvazione di alcuna zonizzazione acustica, e senza alcun accenno a nessuno studio effettuato sul rumore se non quello ufficiale del Cristal realizzato da Arpa Lazio su commissione della Regione Lazio. Lo studio citato da Ryanair altro non era che la riproposizione delle curve di livello isofoniche bocciate nella Commissione Aeroportuale.

Giovedì 3 dicembre 2009 i vertici della Regione Lazio, del Dipartimento di prevenzione regionale, di Arpa Lazio, della Asl Roma H, del dipartimento di prevenzione ed i Comuni di Ciampino e Marino hanno presentato alla cittadinanza ed alla stampa i risultati dello studio sugli effetti del rumore aeroportuale sulla salute dei cittadini di Ciampino e Marino (S.E.R.A.). Le conclusioni dello studio, avviato nel febbraio 2008, evidenziano la presenza di una associazione tra esposizione al rumore di origine aeroportuale e livelli di pressione arteriosa. È stata riscontrata, inoltre, una associazione forte e coerente tra il rumore generato dal traffico aereo e il fastidio della popolazione. Lo studio SERA ha evidenziato una associazione tra rumore aeroportuale e danni alla salute nei soggetti maggiormente esposti (classe >65 e <=75 dBA), in particolar modo l’aumento della pressione arteriosa e il fastidio da rumore.

A seguito della diffusione degli studi scientifici Cristal e Sera, il Sindaco di Ciampino, insieme al Sindaco di Marino, hanno chiesto al Governo, nella persona del Ministro dei Trasporti, di adeguare il numero di voli sull’aeroporto a quanto emerso dagli studi, a tutela della salute dei cittadini.
Difronte al diniego del Ministro, i Sindaci si sono visti costretti a presentare un’azione legale nei confronti del Ministro.

Il 1 luglio 2010 la Conferenza dei Servizi, convocata dalla Regione Lazio in base al D.M. 31 ottobre 1997 dopo il fallimento dei lavori della Commissione Aeroportuale presieduta da Enac, ha approvato a larga maggioranza l’impronta acustica e la zonizzazione acustica dell’aeroporto, escludendo dalla fascia B della zonizzazione tutte le abitazioni e le aree urbane del Comune di Ciampino. Come da norma, quindi, il rumore aeroportuale non potrà essere superiore ai 65 decibel nelle città di Ciampino, Marino (frazioni di Cava dei Selci e Santa Maria delle Mole) e Roma (Municipio X), a fronte di un rumore certificato da Arpa Lazio che oggi arriva fino a 74 decibel nelle abitazioni limitrofe allo scalo. A seguito dell’approvazione della zonizzazione, i comuni di Ciampino e Marino hanno chiesto al Ministero dei Trasporti e ad Enac una immediata riduzione dei voli per ottenere la riduzione del rumore. Dinanzi al silenzio riserbato da questi ultimi, i Sindaci si sono rivolti al Tar del Lazio.


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